Da quando ho creato il blog ho sempre avuto un desiderio, vivere la settimana della moda.

Andare alle sfilate per scoprire le nuove collezioni, visitare i backstage e capire cosa si cela dietro questo mondo pazzo e colorato chiamato fashion system, vedere i professionisti all’opera, scoprire come l’estro creativo dipinto su un taccuino possa prendere vita con un gioco di tessuti e fantasie e andare in scena, pronto per essere ammirato.

E poi ancora andare ai party esclusivi, scambiare quattro chiacchiere con i maestri della moda e cercare di carpirne i loro segreti (magari per questo sarebbe meglio conoscere e parlare bene l’inglese e dopo aver fatto un test inglese online, ho capito che è ora di trovare un’ottima scuola).

Certo la settimana della moda è famosa anche e soprattutto per i look di streetstyle che si possono ammirare in giro per la città. Alcuni vanno in giro con una mise davvero eccentrica, forse a caccia di qualche scatto per potersi magari ritrovare tra le pagine patinate di qualche magazine; altri invece sono di grande ispirazione perché riescono ad essere semplici ma al tempo stesso il loro look è ricercato ed originale. E’ a questi ultimi che mi ispiro spesso.

Ad ogni modo quello che amo della moda è anche poter conoscere nuovi talenti, designer emergenti che con un “semplice” capo riescono a raccontare le loro emozioni.

Come Lucio Vanotti che ha debuttato nella appena passata settimana della Moda Uomo Milano, scelto da Armani come talento emergente per sfilare nell’Armani Teatro. Le sue collezioni sono esportate in tutto Oriente ma non ha mai rinunciato all’artigianalità e alla qualità italiana.

Ph credits: MarieClaire

Articolo scritto in collaborazione con IH Milano, scuola di lingue internazionale presente a Milano e San Donato dal 1982.

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