C’è la fase dell’infanzia – che magari per alcuni si è protratta più del necessario – quella in cui l’unico pensiero che si può – e deve – avere è che gioco fare o quale cartone animato vedere. Quella in cui si guarda alla vita con occhi vispi e affamati di conoscenza, in cui ogni informazione è un tassello in più da aggiungere al nostro “sapere”; dove tocchiamo tutto come a voler sentire con mano le meraviglie che ci circondano; quella dei mille “perché?” e del “cosa è questo?”. Come giovani esploratori, ci affacciamo lentamente alla vita e ne assaporiamo ogni istante, curiosi e bramosi di vedere tutto.

Poi si cresce. Si inizia ad andare a scuola, iniziano i primi problemi, le incomprensioni, le prime cottarelle, quelle che ti fanno battere il cuore forte e tu non riesci a capire quale sia questa strana forza misteriosa, che ti fa sentire sottosopra, come un vortice che parte dallo stomaco e sale su, fino ad arrivarti in gola. C’è chi parla di “farfalle nello stomaco”, io ho sempre pensato a degli uragani che ti sconbussolano dall’interno. Che ti fanno fare su e giù in questa strana giostra chiamata vita.
Inizia la fase del “nessuno mi capisce”, dei sogni che iniziano a prendere il volo nella nostra mente, delle crisi esistenziali, del non sapere cosa fare nella vita.

Iniziano le fasi dei pianti, delle risate sincere, degli amici veri, del divertimento. Si guarda alla vita con una maggiore consapevolezza; magari ancora non si sa quale strada percorreremo e dove ci condurrà quella appena intrapresa ma andiamo avanti. Studiamo, lavoriamo, sbattiamo la testa contro le mille porte chiuse in faccia. Cadiamo e ci rialziamo – o almeno ci proviamo – cercando di avere sempre quel sorriso sulle labbra.
Consci del fatto che ogni giorno sarà una nuova “sfida”, ogni giorno ci saranno nuove emozioni a cullarci. Nuove esperienze e nuove fasi tutte ancora da scoprire.

Ed io sto per iniziare la mia nuova fase, quella che segna un passaggio importante nella vita di ognuno di noi. Quella in cui smetti di essere piccolo ed inizi a spiccare il volo, da solo con le tue gambe.
Magari c’è chi ci arriva prima e chi invece, come me, ci ha messo un po’ di più ma questo è il bello della vita. E’ imprevedibile e ti sconbussola come fosse un ciclone che arriva all’improvviso e per quanto tu possa prevederlo, non saprai mai quale direzione prenderà.
Allaccio le cinture e sono pronta per un nuovo giro su questa giostra.
E sono certa che sarà uno dei più belli della mia vita.

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